A margine della mostra “Da Giotto a de Chirico” curata da Vittorio Sgarbi presso il museo MuSa di Saló, apre la collettiva “Si può scolpire l’anima”, di dieci scultori, variamente figurativi e tecnicamente agguerriti, mostrano la loro speciale attitudine a rappresentare, attraverso la figura umana, e comunque la figurazione, una intensissima condizione spirituale, una verità interiore che li astrae da ogni realismo, al quale pure essi sembrano orientati.
Si tratta di Giuseppe Bergomi, Livio Scarpella, Luigi Serafini, Gaetano Pesce, Girolamo Ciulla, Filippo Dobrilla, Ugo Riva, Santo Alligo, Giorgio Conta, Sara Bolzani e Nicola Zamboni.