Fino al 26 aprile 2014 la galleria Etra – Studio Tommasi ospita la mostra Roberto Ferri e l’Eternità della Pittura. Saranno esposti circa quindici dipinti su tela in cui il realismo accentuato delle figure, la perfetta resa anatomica dei corpi e la ieraticità delle pose e delle espressioni testimoniano il recupero e l’attualizzazione di modelli classici, elemento centrale dello stile dell’artista. Opere armoniche nelle forme e nella composizione, caratterizzate da un senso di oniricità e da numerosi riferimenti all’antico che vogliono generare stupore e meraviglia nello spettatore. Vittorio Sgarbi lo definisce: “Un fenomeno, ammirevole come e più di un pittore antico. Ed eccoci qui, davanti a quadri antichi sorprendentemente moderni, apparentemente accademici ma trasgressivi. Così egli determina un effetto borgesiano: chiede e ottiene stupore, e dipinge, oggi, quadri antichi: così noi davanti ai suoi quadri non sapremo dire in che epoca siamo.”
Roberto Ferri, artista di origine tarantina ma trapiantato a Roma, conosciuto in Italia e all’estero per i suoi dipinti a tema sacro o profano, ispirati alla pittura barocca, con particolare attenzione per Caravaggio, ad alcuni Maestri del Romanticismo, dell’Accademismo e del Simbolismo, tra cui Ingres, David, Gericault, ma anche del Surrealismo. Laureato con lode all’Accademia di Belle Arti di Roma, nel 2010 gli sono stati commissionati i dipinti raffiguranti le quattordici stazioni della Via Crucis per la Cattedrale di Noto, esposti nel 2011 a Palazzo Grimani di Venezia in occasione della Biennale Internazionale d’Arte e nel 2013 nella Sala Fontana del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2011 partecipa alla 54ma edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, con il dipinto “Redenzione” e nel 2012 è tra i protagonisti della collettiva organizzata nell’ambito del Premio Fabbri per l’Arte “Un secolo e 7” alla Biblioteca Nazionale di Bologna e al Museo Alinari di Firenze. Ha esposto le sue opere all’Istituto di Cultura Italiana di Londra, al Complesso del Vittoriano a Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze, al Palazzo dei Priori di Viterbo, a Castel Sismondo e Palazzo del Podestà di Rimini e in altre collezioni private a Parigi, Menerbes nella dimora di Picasso e Dora Maar, New York, Barcellona, Miami, Madrid, Milano, Boston, Dublino, Texas e New Messico.